2017-03-18

Recensione "I nostri cuori chimici" di Krystal Sutherland

"I NOSTRI CUORI CHIMICI"
di KRYSTAL SUTHERLAND
 
Ciao adorati readers e bentornati nel mio blog!
Pensavate che fossi scomparsa ufficialmente?
Era da inizio febbraio che le mie dita non si posavano sulla tastiera del mio adorato pc, che il mio naso non si trovava tra le pagine profumate dei miei amati libri e tutto per colpa delle numerosissime verifiche ed interrogazioni scolastiche! 
L'ultimo mese è stato un incubo, ma eccomi di nuovo qui, con una nuovissima recensione.
Oggi vi parlo della mia ultima lettura, un romanzo rosa young adult, che narra dell'amore, quello vero, quello che può durare pochi attimi o per tutta la vita, quello che ti fa sentire vivo e coraggioso, quello che ti esplode nel cuore come una bomba chimica, perché l'amore, in fondo, non è altro che scienza: "I nostri cuori chimici" di Krystal Sutherland.
 
LA COPERTINA
 
 
La copertina è molto particolare e, a mio parere, bella ed originale.
Il titolo è un chiaro riferimento al fatto che ogni singola parte del nostro corpo sia composta da particelle, molecole ed atomi. L'amore è scienza. Si tratta solo di una reazione chimica nel cervello. A volte la reazione dura una vita, ripetendosi costantemente, altre no. Altre si trasforma in una supernova e inizia a spegnersi. Siamo solo dei cuori chimici. Questo però non rende l'amore meno folgorante. L'amore può morire con noi oppure in se stesso, ma comunque ha una scadenza da rispettare.
Solo perché l'amore finisce non significa che non si sia trattato di vero amore...
L'immagine di copertina è molto insolita, a prima vista, gli animali acquatici inseriti sembrano dei comuni pesciolini, ma dopo aver letto il libro capirete perfettamente il perché di questa insolita scelta della scrittrice, vi anticipo solo che i pesci compariranno per tutto il corso della vicenda, ma non solo, sono stati anche disegnati ad ogni inizio capitolo, un dettaglio che arricchisce e vivacizza le pagine profumate e piene di letterine di questo libro.
 
LA TRAMA
Henry Page ha 17 anni e non si è mai innamorato.
Paradossalmente, la colpa è del suo inguaribile romanticismo: Henry è da sempre così aggrappato al sogno del Grande Amore da non aver lasciato spazio alle cotte che da anni elettrizzano le vite dei suoi amici.
Non è una scena del film nemmeno il primo incontro con Grace Town: Grace cammina con il bastone, porta vestiti da ragazzo troppo grandi per lei, ha sempre lo sguardo basso.
Complice il giornale della scuola, Henry se la ritrova vicina di scrivania, e presto precipita nella rete gravitazionale di Grace, che più conosce, e più diventa un mistero.
Grace ha ovviamente qualcosa di spezzato e questo non fa che attirare Henry, convinto di poterle ridonare quel sorriso che fino a pochi mesi prima la accompagnava ovunque.
Ma il Grande Amore è più amaro di quanto i romantici credano...
 
IL LIBRO
Versione cartacea: 335 pagine, €17.00
Versione digitale: 335 pagine, €9.99
Casa editrice: Rizzoli
Autrice: Krystal Sutherland
Narratore: interno, Henry Isaac Page.
Capitoli: 27
Scrittura: corretta dal punto di vista grammaticale e sintattico (complimenti alla traduttrice Cristina Proto, che ha fatto un meraviglioso lavoro).
Krystal Sutherland è riuscita a calarsi perfettamente nei panni di un diciasettenne, senza far trasparire in alcun modo il fatto che dietro ad un personaggio letterario maschile ci sia la mente diabolica di una donna.
Mi è piaciuto molto il modo di scrivere della Sutherland, o meglio, del protagonista: il lettore è coinvolto nella vicenda sin dalla prima pagina, grazie alla capacità della scrittrice di argomentare splendidamente le varie trattazioni, senza mai annoiare, riferendosi talvolta direttamente al pubblico e alternando momenti di palpabile depressione e realtà a momenti di spiccata e celata ironia, perché un giorno tutti i nostri sacrifici, il nostro compiuto, le nostre azioni e gli atomi che formano noi stessi si annulleranno, disperdendosi nell'universo, in segno di redenzione, perciò, mai prendersi e prendere tutto troppo sul serio.
Gli argomenti trattati sono molto delicati, ognuno a proprio modo e il modo in cui Krystal Sutherland ha deciso di affrontarli mi è piaciuto molto, ha un talento naturale e magico per le parole, che arrivano dritte al cuore e fanno riflettere.
Questo è uno di quei libri che, una volta terminato, si nasconde in te, insinuandosi nei meandri del cuore.
 
LA RECENSIONE
"I nostri cuori chimici" è consigliato a chi crede nell'amore, quello vero, quello che esplode nel cuore come una bomba chimica, alternando bagliori di luce, felicità, allegria e buio totale.
Questo libro è consigliato a chi ha dovuto fare a cazzotti con la sofferenza, causata da una perdita, da una famiglia a pezzi, da un'infanzia e adolescenza difficili e dalla fine di un amore, che ha semplicemente cessato di esistere perché, come ogni altra cosa, anch'esso ha una scadenza.
"I nostri cuori chimici" è consigliato a chi è alla ricerca di una storia d'amore dura e grezza come la pietra e a chi crede che il lieto fine non sia altro che una storia ancora non conclusa.
Questo libro è consigliato a chi ha sofferto ma si è ripreso, a chi si trova nel fondo ed ha bisogno di una spinta per rialzarsi, a chi è alle prese con dei vuoti, delle mancanze lasciati da persone che se ne sono andate, per scelta o per fatalità e ha bisogno di qualcuno che lo rassicuri che quei vuoti non si colmeranno mai e che quindi occorre farsene una ragione.
 
"I nostri cuori chimici" è ambientato a Londra, come si suppone da una delle poche descrizioni del luogo inserite nel libro.
Il protagonista, nonché unico narratore della vicenda, è Henry Isaac Page, anche se viene offerto ampio spazio ad ogni singolo personaggio della narrazione, attraverso il racconto in prima persona del ragazzo.
Henry è un adolescente di 17 anni, alle prese con l'ultimo anno di liceo e con la voglia di innamorarsi, perché lui sogna da sempre il Grande Amore e non è disposto a perdere tempo in cotte e storielle di poco conto, lui si sta preparando per l'arrivo del vero amore, ma si sa, le cose non vanno mai come ce le si aspetta e, infatti, la sua vita si incrocia con quella della misteriosa Grace Town.
 
<<Per molto tempo ho pensato che il momento in cui si incontra il grande amore della nostra vita dovesse somigliare alla scena di un film. Il cuore che si ferma per un istante. L'anima che sussulta perché una voce dentro ti dice "Merda! Eccola. Finalmente, dopo tutto questo tempo, è arrivata". Quando vidi Grace Town non accadde nulla di tutto ciò. Una piccola parte della sua anima era incrinata.
Insomma, non è certo la storia di un amore a prima vista. Ma è una storia d'amore. Bè. Una specie.>>
La vita di Henry trascorre tranquilla, estranea agli scandali del liceo Westland.
E' un ragazzo strambo, allampanato, con i capelli neri ricadenti sulle spalle e le lentiggini.
Non gli interessano le ragazze, troppo preso com'è a concentrarsi sulla scuola e sui voti che gli servono per entrare in un'università semidecorosa, che gli risucchierà altri anni della sua insignificante vita. Tutto questo prima dell'arrivo di Grace Town.
Questa misteriosa ragazza fa la sua apparizione la seconda settimana dell'ultimo anno, indossando dei vestiti da ragazzo troppo grandi per lei, camminando con un bastone e lo sguardo basso. Henry la nota come non aveva mai notato nessuna, la prima volta che si materializza a lezione di teatro, ma non ci pensa, preso com'è a vivere domandandosi se la sua esistenza si possa definire o meno "insignificante". Henry non pensa a Grace, o almeno, non ci pensa fino a quando il suo professore di inglese, Mr Hink, non li convoca entrambi nel suo ufficio, offrendogli i posti di caporedattori del giornale della scuola, posto a cui Henry aspira da anni e che crede fermamente di meritarsi.
Henry e Grace si trovano nella sala d'attesa, lei sta leggendo "Non t'amo", la poesia di Pablo Neruda ed il protagonista ne legge alcuni versi, non sapendo che rappresenteranno pienamente i mesi che seguiranno dopo quel giorno:
<<T'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.>>
Grace rifiuta la proposta, uscendo dall'ufficio dell'insegnante e dalla vita del protagonista, ma in realtà questo sarà solo l'inizio di tutto. Henry corre dietro a Grace per tutto il campus, urlandole dietro quanto sia stata ingenua a rifiutare una proposta del genere, i due hanno modo di parlare e di camminare fianco a fianco. Le parole e i passi sono tanti ed Henry e Grace giungono fino a casa di lei, dove si trova una macchina molto appariscente. Ed è proprio con quel veicolo che Grace accompagna a casa Henry, salutandolo.
Il giorno seguente Grace accetta il posto come vicecaporedattrice di Henry e gli dà il secondo dei tanti passaggi.
 
<<Se fossi stato più vecchio, saggio o avessi prestato più attenzione ai teatrali sentimenti adolescenziali che i miei coetanei mi avevano descritto durante la loro prima cotta, non avrei scambiato la sensazione di bruciore e oppressione al petto per un'indigestione, ma avrei riconosciuto una sofferenza molto più seria e dolorosa.
Quella fu la prima notte in cui sognai Grace Town.>>
Parlando di Grace con i suoi due migliori amici, Muz e La, Henry cerca Grace su Facebook, trovandola.
Cliccando la figura del profilo della Grace Town geograficamente più vicina, ecco che la vede, una ragazza con un abito rosso, rossetto rosso e capelli ondulati biondo miele, radiosa, con gli occhi chiusi e la testa rovesciata all'indietro come se stesse ridendo.
Gli ci vollero una manciata di secondi prima di riconoscerla. Era lei.
Tutte le foto da lei postate risalivano a pochi mesi prima, eppure la Grace ritratta era molto diversa da quella che aveva conosciuto.
In quelle foto Grace non aveva il bastone, le occhiaie scure sotto agli occhi, gli strati multipli di abiti da ragazzo.
Che cosa le era successo negli ultimi tre mesi che l'aveva così cambiata, e in peggio?
Grace Town era un mistero.
Un mistero che Henry Page avrebbe risolto.
C'era qualcosa di disorientante in quella ragazza. Henry aveva visto la Grace colorata su Facebook, eppure davanti a lui, ogni giorno, c'era la versione in seppia, quella sfuggente, spettrale, senza colori.
 
<<Guarda lassù, Henry. Guarda lassù, e dimmi sinceramente se credi che le nostre esistenze siano qualcosa di più di una ridicola cascata di occasioni fortuite. Una nuvola di polvere e gas forma il nostro pianeta, una reazione chimica crea la vita. L'universo non è quel luogo magico che le persone amano dipingere. E' di una bellezza straziante, ma non c'è magia là, solo scienza.
Quando alzo gli occhi verso il cielo notturno, mi ricordo di non essere altro che cenere di stelle morte da tempo. Un essere umano è una collezione di atomi che si riunisce in uno schema ordinato per un breve periodo di tempo e poi si separa di nuovo.
La cosa migliore che l'universo ci ha dato è la sicurezza che verremmo tutti dimenticati. Mi piace l'idea che quando moriamo, nonostante qualsiasi dolore, paura o imbarazzo abbiamo sofferto in vita, nonostante ogni strazio o tristezza, finiamo di nuovo dispersi nel nulla. Sapere che alla fine sarò tabula rasa mi fa sentire coraggiosa.
Ci viene donato un breve barlume di consapevolezza con cui fare ciò che vogliamo e che poi restituiamo all'universo.
L'oblio non fa paura: è la cosa più vicina alla sincera assoluzione dal peccato che riesco a immaginare.>>
Grace Town è un enigma inserito in un rebus che fa parte di un grande mistero senza soluzione.
Henry ora ha capito perché si è sempre limitato a sognare l'amore: perché non aveva mai incontrato qualcuno che volesse in quel modo nella propria vita, tranne lei. Per lei potrebbe fare un'eccezione.
 
<<Di solito ero piuttosto bravo a leggere le persone, ma Grace Town era un'anomalia, un punto cieco sul mio radar. Odio citare "Twilight", ma d'un tratto riuscivo a capire come Edward trovasse interessante una persona tanto ottusa. Alla fine compresi la sua attrazione per Bella. Meno riuscivo a leggere Grace - meno la comprendevo -, più mi sentivo catturato. Avevo disperatamente bisogno di capire cosa succedeva nei corridoi intricati e divertentissimi della sua mente.>>
Henry è innamorato, perdutamente innamorato di Grace, o meglio, dell'idea che ha di lei.
Henry ha sempre avuto un debole per gli oggetti rotti, danneggiati ma che si potevano in qualche modo riparare, ecco perché è così attratto da lei, vuole scoprirla, salvarla e farla tornare a vivere. Ma non si può aiutare chi non vuole essere aiutato, giusto?
 
L'ultimo anno di liceo trascorre così per Henry.
Un giorno moriremo tutti, no? Perciò perché studiare e fare i compiti per garantirsi un futuro e impegnarsi per l'imminente uscita della prima pubblicazione di quell'anno del Westland Post, quando Grace e il suo mistero sembrano a portata di mano, finalmente pronti a venire allo scoperto?
<<Qualcosa può finire in frantumi solo un numero determinato di volte prima che non possa più essere riparato, proprio come un pezzo di carta può essere ripiegato solo un certo numero di volte prima di non poter più essere piegato.
Speravo che tutti i miei cocci potessero essere incollati di nuovo insieme e saldati con venature dorate (arte Kintsukuroi). Che le lacrime del cuore sarebbero guarite diventando luminose cicatrici.>>
 
<<Solo in quel momento compresi finalmente di essere un'interferenza nella storia d'amore di qualcun altro. Che un amore meraviglioso stava sì avendo luogo, ma non era il mio, come avevo sperato: io ero un personaggio secondario, un espediente nella trama per tenere separati i protagonisti.
Io non ero la sua seconda scelta, con questa idea mi ero convinto di poter convivere: ero un cammeo, una comparsa, una partecipazione straordinaria e mi uccideva l'idea di averci messo così tanto a capirlo.
Mentre la guardavo scrutarmi negli occhi, compresi quanto poco sapevo di lei.
Mentre la osservavo alzarsi e andarsene - ancora, ancora, ancora - finalmente compresi di amare un multiuniverso di Grace.
Per tutto il tempo la amai. Segretamente, tra l'ombra e l'anima.>>
Pablo Neruda non aveva tutti i torti, Henry era stato bloccato in quei suoi versi per un anno intero, ma ora era pronto ad uscirne.
Henry sa, Henry conosce il mistero di Grace, ma non può fare assolutamente niente per aiutarla ad uscirne fuori, perché lei non vuole venirne a capo, lei vuole soffrire, perché crede che sia l'unica cosa che si merita.
Perché non si possono proiettare le proprie fantasie sulle persone ed aspettarsi che queste recitino la parte. Le persone non sono contenitori vuoti che possono essere riempiti con i propri sogni a occhi aperti.
Lo strazio che Henry sente nel cuore è scienza. Ora è ferito, ma guarirà.
L'amore non è mai perfetto.
Grace ha insegnato ad Henry ad amare non aspettandosi nulla in cambio.
Grace ha insegnato ad Henry a vivere, vivere davvero.
 
 
Infondo, le storie con un lieto fine sono solo storie non ancora finite.
 
LA MIA OPINIONE
Si puo' considerare amore un sentimento profondo, indescrivibile, doloroso, buio e non corrisposto? Ebbene si, perché proprio questa è la descrizione del primo vero amore di Henry Isaac Page, il protagonista de "I nostri cuori chimici".
Per ognuno di noi esiste la propria persona, che può essere un amico, un famigliare, un animale domestico, l'amore della propria vita o del momento: in questi dodici mesi la persona di Henry è Grace.
Henry, nel corso della vicenda, impara ad accettare il bello e il brutto, finendo per essere risucchiato dall'uragano chiamato Grace Town.
A Grace Town piace essere un mistero e ad Henry Isaac Page piace risolvere rebus e dargli un ordine approssimato, gli piace rimettere insieme i pezzi, ma Grace non vuole essere riparata, vuole rimanere incrinata a vita, perché le piace soffrire, è solo soffrendo che riesce a sentirsi ancora viva.
 
L'amore è scienza. Si tratta solo di una reazione chimica nel cervello. A volte la reazione dura una vita, ripetendosi costantemente. Altre no. Altre si trasforma in una supernova e inizia a spegnersi. Siamo solo dei cuori chimici. Questo rende l'amore meno folgorante? Non penso. Ecco perché non approvo il matrimonio e non capisco perché la gente dica sempre che il cinquanta per cento delle relazioni e dei matrimoni terminano con un tradimento o il divorzio, come per giustificare un fallimento.
Se si ama, si ama incondizionatamente e anche senza firmare una sorta di contratto in cui ci si giura amore eterno, poiché l'amore cessa di esistere, come ogni cosa ha una scadenza e perché l'amore non va limitato con una firma posta sotto un elenco di paroloni che, anche volendo, non riusciranno mai a descrivere il sentimento "amore", perché questo una descrizione non ce l'ha.
E poi, solo perché l'amore finisce non significa che non si sia trattato di vero amore.
L'amore non è mai perfetto. Non si può andare in giro convinti che ogni persona di cui ti innamori sia l'unica. Le persone non hanno anime gemelle. Le persone si creano la loro anima gemella.
L'amore si presenta, finisce e si manifesta nuovamente, esattamente come uno scrittore scrive un nuovo libro dopo aver terminato il precedente.
Ci innamoriamo più volte, biologicamente parlando, per favorire la continuazione della specie umana; logicamente parlando, perché all'inizio il viaggio è bello.
Nessuno riesce a vedere la curva dei binari del treno finché non è già troppo tardi per fermarsi.
Quando sali sul treno, speri che sia quello che non si schianterà. Anche se potrebbe, anche se probabilmente lo farà, vale la pena salire comunque, solo per scoprirlo. Si può anche rimanere in stazione, ma in quel caso non si andrebbe da nessuna parte.
Lo strazio che si sente nel cuore quando si è innamorati è amore e dolore combinati assieme, si è feriti, ma si guarisce.
 
Stare di fronte ad una persona e offrirle l'anima e vedersela rifiutata è una fra le cose peggiori che possano capitare ad una persona innamorata.
Per giorni, settimane, mesi o anni l'innamorato non corrisposto si chiederà cosa c'è in lui di così sbagliato, incrinato o brutto, per cui l'amato non poteva amarlo come lui l'amava.
Cercherà tutte le ragioni dentro di sé per cui la persona amata non l'ha voluto e ne troverà un milione.
Alcuni giorni crederà che ogni atomo del suo essere sia in qualche modo difettoso.
Ciò che l'innamorato si deve sempre ricordare è che è straordinario.
Henry, in questa storia, è l'innamorato e Grace la persona da lui amata.
Lei, per lui, è stata un'esplosione chimica nel cuore. E' stata una delle stelle che si è trasformata in supernova, nella sua scia non ha lasciato altro che oscurità.
Ma la morte delle stelle fornisce i mattoni della vita.
Tutti noi siamo fatti di Grace Town, di polvere di stelle.
 
Krystal Sutherland narra di questi molteplici e profondi argomenti in "I nostri cuori chimici" e, a mio parere, lo fa in modo a dir poco sublime.
Ogni singola parola arriva dritta al cuore, facendolo sentire meno solo e agonizzante e dritta alla mente, facendo riflettere il lettore insieme ad Henry e compiendo uno dei numerosissimi viaggi in treno in sua compagnia, con la speranza che non si tratti dell'ennesimo treno che uscirà fuori dai binari.
 
"I miei cuori chimici" è un libro bellissimo, perfetto per quel lettore che ama torturarsi lentamente con le parole.

Ringrazio la Sutherland per aver dato vita ad un'insolita e per niente convenzionale storia d'amore.
Henry Isaac Page è l'esplosione chimica che tutte si meritano, la Sutherland ha dato vita ad un principe azzurro in versione 2.0, peccato solo che non sia reale!
Queste scrittrici crudeli che fanno sempre innamorare le lettrici dei loro protagonisti... 
 
C'è solo un ma, piccolissimo: avrei apprezzato veramente tanto se ci fosse stata la voce narrante di Grace Town per qualche capitolo a tenere compagnia al lettore, in questo modo credo che sarebbe emerso molto di più dell'essenza del suo personaggio.
C'è anche da dire che, però, Grace è un mistero dall'inizio alla fine del libro e credo che la scelta della scrittrice di non aver lasciato alla Town il monopolio di qualche pagina, sia stata geniale, in questo modo cattura l'attenzione del lettore sulle uniche parole che esso ha la possibilità di leggere e lasciandolo con l'incognita sul personaggio chiave della narrazione.
Krystal, lasciamelo dire, sei diabolica!
Geniale e diabolica.
 
GIUDIZIO
 
 
 
La recensione è giunta al termine.
Non dimenticate di mettere un G+1 a questo post e di iscrivervi come lettori fissi de Lamiavitasonoilibri!
 
Alla prossima recensione! :)